Di fronte alle difficoltà inerenti la scrittura, l’istituzione scolastica propone sempre più spesso a bambini e ragazzi l’uso del computer come strumento compensativo. Se da una parte si può comprendere quanto questo accorgimento possa facilitare gli insegnanti alla comprensione dei testi prodotti dagli alunni, dall’altra è importante chiedersi quanto tale approccio, aiuti i ragazzi a risolvere i propri problemi di scrittura manuale e, in particolare, il corsivo.
Occorre riflettere su quali siano i punti di forza e di debolezza della scelta che vede il PC come soluzione al problema e quelli invece relativi a un recupero di un’abilità deficitaria o mancata. Nel primo caso le difficoltà vengono decisamente by-passate a favore dell’educatore (che può comprendere gli elaborati dell’alunno con disagio grafo-motorio), nel secondo caso le difficoltà vengono affrontate a favore delle potenzialità inespresse dell’alunno disgrafico.
SOLUZIONE O LIMITE
Il computer si pone nei confronti dell’alunno come un supporto che non lo mette di fronte a una difficoltà da superare nel rispetto delle proprie capacità ma, al contrario, come una protesi senza la quale non è possibile attuare l’espressione scritta del proprio pensiero.
Se dapprima il ragazzo disgrafico sembra accogliere volentieri la possibilità di essere dispensato da un’attività che di solito rifiuta, perché per lui troppo faticosa e non adeguata, in un secondo momento questi si sente incapace e considerato “diverso” dal gruppo classe.
Nei casi di disgrafia diviene quindi molto importante considerare la possibilità di procedere a un percorso di nuova educazione riguardo l’apprendimento del gesto grafico, per conferire al soggetto in difficoltà la capacità di poter appropriarsi di un comportamento espressivo altamente funzionale in tutte le sue declinazioni.
La scrittura manuale non deve essere considerata un gesto puramente strumentale ma, insieme al linguaggio, è l’espressione più elevata e raffinata dell’essere umano.
Diventa quindi responsabilità degli educatori, siano essi insegnanti o genitori, incoraggiare gli alunni a superare i propri limiti e dimostrare che la scrittura è una conquista accessibile a tutti (naturalmente non è così se il livello cognitivo è molto basso e se sono presenti lesioni neurologiche gravi).
IMPLICAZIONI SULLA DISGRAFIA
Nelle scuole, la disgrafia, una volta conclamata, non viene mai considerata un disturbo trattabile.
L’uso del computer, come provvedimento risolutivo:
- va contro i principi morali della promozione delle abilità specifiche della persona;
- incide negativamente sull’autostima;
- innesta un senso di “diversità” rispetto al proprio gruppo classe.
In caso di disgrafia, l’educatore del gesto grafico è contrario all’uso dello stampato maiuscolo o del computer, come sostitutivi del corsivo, in quanto sa benissimo che ai ragazzi non devono essere negate: la possibilità di scrivere attraverso un codice evoluto e tutta una serie di processi importantissimi che sottostanno all’attività scrittoria.
Gli appunti presi a mano, per esempio, consentono una migliore e maggiore rielaborazione e memorizzazione rispetto a quelli presi al computer.
La scrittura del disgrafico non è “sana” e deve essere trattata al fine di “risanare” le mancanze con un intervento mirato e non con strumenti compensativi di rieducazione del gesto grafico o con l’uso del pc, che rappresentano una scorciatoia e rimuovono il problema senza affrontarlo veramente.
SCRITTURA MANUALE O VIDEO-SCRITTURA
Al contrario della video-scrittura per cui basta premere un semplice tasto sulla tastiera, la scrittura manuale contribuisce allo sviluppo neuro-muscolare con conseguenze positivamente importanti sul piano cognitivo. Tale motricità non viene sollecitata allo stesso modo con gli strumenti digitali: la mano è uno straordinario strumento percettivo che dispone di un notevole equipaggiamento sensoriale e il suo funzionamento occupa una vasta zona all’interno della corteccia cerebrale.
Strutturare manualmente una lettera piuttosto che un’altra significa avvalersi, e al contempo stimolare, processi neuronali e fisico-muscolari altamente raffinati. Digitare una lettera piuttosto che un’altra sulla tastiera, non prevede nessuna differenziazione. La scrittura sul PC è monotona, anonima, standardizzata.
Pertanto, per concludere, possiamo asserire che il pc è, senza dubbio, un valido strumento a supporto della vita quotidiana e lavorativa delle persone, ma occorre non idealizzarlo come la soluzione a tutti i problemi, in particolare a quelli relativi alla scrittura manuale.